Venezuela all’Onu: “Temiamo un intervento americano”

autore Redazione

Il governo venezuelano accusa Washington di minacciare la propria sovranità. Gli Usa negano, ma la tensione cresce a New York

Caracas porta la crisi venezuelana sul tavolo dell’Onu

Il rappresentante permanente del Venezuela presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha lanciato un appello urgente davanti al Consiglio di Sicurezza: “Il nostro Paese teme un intervento armato statunitense per rovesciare il governo legittimo del presidente Nicolás Maduro”.
Secondo Caracas, sarebbero in corso “operazioni di pressione e sabotaggio” coordinate da Washington per favorire un cambio di potere, dopo le recenti elezioni contestate dall’opposizione e da diversi osservatori internazionali.

Moncada ha chiesto che l’Onu “tuteli la sovranità venezuelana” e impedisca qualsiasi azione che possa minacciare la pace nella regione. La dichiarazione è stata accolta con tensione in aula, riflettendo le profonde divisioni tra i Paesi membri sul dossier Caracas.


Washington respinge le accuse e rilancia le sanzioni

Dagli Stati Uniti è arrivata una replica immediata: il Dipartimento di Stato ha definito “totalmente false” le affermazioni del governo venezuelano. Un portavoce ha precisato che “Washington non pianifica alcuna operazione militare”, ma ha ribadito che il presidente Maduro resta “un dittatore che ha soffocato la democrazia”.

Dietro le smentite, resta però la strategia americana di mantenere alta la pressione economica. Le sanzioni contro l’industria petrolifera venezuelana, già duramente colpita, sono state rinnovate nelle scorse settimane, aggravando una crisi che ha ridotto al minimo le riserve di valuta estera del Paese.


Una crisi regionale che preoccupa l’America Latina

La denuncia venezuelana arriva in un momento delicato anche per il Sudamerica. Brasile, Colombia e Messico hanno invitato entrambe le parti alla cautela, chiedendo che la disputa resti “nell’ambito diplomatico”.
Gli osservatori regionali temono che una nuova escalation possa riaccendere le tensioni interne al Venezuela, dove la situazione economica resta drammatica e milioni di persone continuano a lasciare il Paese in cerca di condizioni di vita migliori.

All’Onu, intanto, la richiesta di Caracas riporta in primo piano il tema dell’autonomia politica dell’America Latina e del ruolo, sempre più contestato, degli Stati Uniti nel continente.


Prospettive e scenari geopolitici

L’ipotesi di un intervento armato appare oggi remota, ma la crisi diplomatico-militare tra Washington e Caracas conferma che il Venezuela è tornato al centro della competizione globale. La Russia ha espresso “solidarietà al governo Maduro”, mentre la Cina invita al dialogo.
Dietro le accuse e le smentite, si gioca una partita di equilibrio regionale che coinvolge energia, alleanze strategiche e il controllo delle rotte commerciali nel Mar dei Caraibi.

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