Tensione altissima a Udine, dove oggi pomeriggio migliaia di manifestanti pro-Palestina sono scesi in piazza a poche ore dalla partita Italia-Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Il corteo, autorizzato e inizialmente pacifico, è degenerato in violenti scontri con la polizia nelle vie che conducono allo stadio “Friuli – Dacia Arena”.
Il corteo e la deviazione verso lo stadio
Secondo le ricostruzioni, circa 8.000 persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata da collettivi e associazioni solidali con la causa palestinese. Il percorso era stato concordato con la Questura, ma un gruppo di manifestanti ha tentato di deviare verso lo stadio, dove erano già schierati ingenti reparti di polizia e carabinieri per garantire la sicurezza dell’incontro.
La deviazione ha innescato il caos: lancio di bottiglie, sassi e cartelli stradali contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e lacrimogeni per disperdere la folla. Alcune transenne e barriere di sicurezza sono state divelte e utilizzate come ostacoli in strada.
Feriti e arresti
Negli scontri sono rimasti feriti due giornalisti, uno colpito da un oggetto alla testa: è stato trasportato d’urgenza in ospedale con un trauma cranico, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Si registrano anche alcuni feriti lievi tra i manifestanti e diverse persone ammanettate dalle forze dell’ordine, sebbene non ci siano ancora numeri ufficiali sugli arresti.
Le autorità hanno confermato che l’azione di contenimento è proseguita fino a tarda sera, anche per evitare che piccoli gruppi di attivisti si avvicinassero nuovamente all’area dello stadio.
La partita tra tensione e controlli straordinari
All’interno dello stadio, la situazione è rimasta sotto controllo, grazie a misure di sicurezza eccezionali. I controlli all’ingresso sono stati intensificati e l’afflusso del pubblico è avvenuto lentamente ma senza incidenti.
La partita Italia-Israele si è comunque disputata regolarmente, mentre fuori, nel centro città, proseguivano presidi di protesta.
Reazioni e indagini
Il Ministero dell’Interno ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine ferite e annunciato una verifica completa sugli scontri, per accertare responsabilità individuali e dinamiche precise. Le organizzazioni pro-Palestina, dal canto loro, denunciano l’uso eccessivo della forza e parlano di una manifestazione “criminalizzata”.
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