Il Dipartimento di Stato americano ha lanciato un severo avvertimento a Hamas, parlando di informazioni “attendibili” secondo cui il gruppo starebbe preparando un attacco imminente contro la popolazione civile all’interno della Striscia di Gaza. L’allerta, diffusa nella notte tra sabato e domenica, è stata definita “una minaccia grave alla stabilità della tregua” firmata poche settimane fa con la mediazione di Egitto, Qatar e Turchia.
Secondo Washington, un’azione di questo tipo costituirebbe una violazione diretta del cessate il fuoco e potrebbe rimettere in moto un conflitto già fragile. Gli Stati Uniti hanno invitato Hamas a “rinunciare a ogni atto di violenza” e a garantire la sicurezza dei civili palestinesi.
Le possibili motivazioni
Le motivazioni dietro un eventuale piano di attacco restano oggetto di analisi da parte degli osservatori internazionali. Secondo alcune interpretazioni, Hamas potrebbe voler consolidare il controllo interno sulla Striscia di Gaza dopo le recenti divisioni con altre fazioni armate locali. Un’azione dimostrativa contro gruppi rivali o manifestazioni di dissenso civile servirebbe a riaffermare la propria autorità politica e militare, in un contesto in cui parte della popolazione ha espresso insoddisfazione per la gestione della tregua.
Altri analisti ritengono invece che la minaccia possa essere strumentale o esagerata, parte della guerra psicologica che accompagna ogni fase del conflitto, volta a influenzare le trattative diplomatiche e l’opinione pubblica internazionale.
La risposta di Hamas
Hamas ha respinto con forza le accuse, sostenendo che si tratta di “propaganda occidentale” volta a giustificare nuove pressioni internazionali. Un portavoce del movimento islamista ha dichiarato che “nessun piano del genere esiste” e che il gruppo resta “impegnato nel rispetto dell’accordo di tregua”, pur denunciando “le continue violazioni israeliane” dei giorni scorsi.
Fonti locali riferiscono che, nonostante l’allerta, la situazione nelle principali città della Striscia appare calma, anche se resta alta la tensione nei campi profughi e nelle aree di confine.
Tregua a rischio
L’avvertimento americano arriva in un momento particolarmente delicato. Secondo dati diffusi dal media office di Gaza, Israele avrebbe già violato il cessate il fuoco decine di volte, causando nuove vittime tra i palestinesi. Le reciproche accuse di violazione della tregua rischiano ora di far precipitare l’equilibrio costruito con fatica nelle ultime settimane.
Diplomatici egiziani e qatarioti hanno invitato le parti alla calma e al rispetto dell’accordo, mentre le Nazioni Unite monitorano gli sviluppi per evitare un nuovo ciclo di violenza.
Scenari e preoccupazioni internazionali
L’ipotesi di un attacco interno a Gaza rappresenterebbe un salto di qualità nel conflitto, poiché sposterebbe l’attenzione dalla guerra contro Israele a possibili scontri tra fazioni palestinesi. Per Washington, questo scenario potrebbe avere conseguenze “devastanti” sulla popolazione civile e compromettere definitivamente gli sforzi di ricostruzione in corso.
La comunità internazionale guarda con preoccupazione agli sviluppi, temendo che anche un singolo episodio di violenza possa riaccendere il fronte e vanificare mesi di mediazioni diplomatiche.
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