Parigi si è svegliata sotto shock. Questa mattina, il celebre Museo del Louvre è stato teatro di una rapina spettacolare che ha portato alla sparizione di preziosi gioielli appartenenti alla collezione imperiale di Napoleone Bonaparte e di Joséphine de Beauharnais. L’allarme è scattato poco dopo l’apertura al pubblico: il personale di sicurezza ha scoperto l’assenza di alcune teche nella Galerie d’Apollon, una delle sale più sorvegliate e simboliche del museo.
Come si è svolto il furto
Secondo le prime ricostruzioni, i ladri avrebbero approfittato di alcuni lavori di manutenzione sul lato della Senna per introdursi in un’area di servizio secondaria, aggirando i sistemi di allarme. Si parla di un’azione rapida e pianificata nei minimi dettagli, forse messa in atto da un gruppo professionale.
Dopo aver raggiunto la sala espositiva con un montacarichi interno, avrebbero prelevato nove gioielli di inestimabile valore – tra cui una collana di diamanti, una tiara d’oro e una spilla tempestata di rubini – per poi fuggire su due scooter, scomparendo nel traffico parigino.
Reazione delle autorità e del governo francese
La ministra della Cultura Rachida Dati ha confermato l’accaduto e disposto la chiusura immediata del museo per motivi di sicurezza, definendo il furto “un attacco al patrimonio nazionale”. Le autorità hanno avviato una indagine ad alto livello, coinvolgendo la brigata specializzata nei crimini contro i beni culturali.
La zona del Louvre è stata transennata per diverse ore, mentre gli investigatori analizzano i filmati delle telecamere interne e raccolgono testimonianze del personale presente durante il turno mattutino.
Un duro colpo per l’immagine del Louvre
Con oltre otto milioni di visitatori ogni anno, il Louvre è considerato il simbolo della grandezza culturale francese. Questo furto, avvenuto in pieno giorno, solleva interrogativi sulle misure di sicurezza e sulla vulnerabilità delle collezioni più prestigiose.
Gli esperti ricordano che la Galerie d’Apollon custodisce anche i gioielli della Corona di Francia, già oggetto di tentativi di furto in passato, e che ogni intervento di restauro o manutenzione comporta una fase più delicata dal punto di vista della sorveglianza.
Le indagini e le prime ipotesi
Gli inquirenti non escludono un colpo su commissione, destinato al mercato nero internazionale dell’arte. La precisione dell’operazione, la conoscenza degli spazi e la rapidità della fuga fanno pensare a una banda esperta o con contatti interni.
Nel frattempo, le dogane e le forze di frontiera francesi hanno ricevuto l’ordine di intensificare i controlli su merci e veicoli in uscita dal Paese.
Il furto al Louvre non è solo un crimine spettacolare: è un simbolo della fragilità del patrimonio mondiale davanti a reti criminali sempre più sofisticate.
In attesa che le autorità ricostruiscano i fatti e recuperino i preziosi gioielli, la Francia vive ore di sgomento e di rabbia. Il museo, nel frattempo, resterà chiuso “fino a nuovo ordine” per consentire gli accertamenti.
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