Russia colpisce un convoglio umanitario dell’ONU a Kherson: veicoli distrutti, condanna internazionale

autore Redazione

Questa mattina un convoglio umanitario delle Nazioni Unite è stato colpito da un attacco russo nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina. I veicoli, chiaramente identificati con i loghi dell’ONU e del World Food Programme, trasportavano aiuti destinati alla popolazione civile colpita dai bombardamenti.
Secondo quanto comunicato dall’ufficio ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), due dei quattro mezzi sono stati gravemente danneggiati: uno è andato a fuoco, mentre l’altro ha riportato danni strutturali. Fortunatamente non risultano vittime tra gli operatori umanitari.


L’attacco nella comunità di Bilozerka

L’incidente è avvenuto nella comunità di Bilozerka, una zona a ovest della città di Kherson, dove negli ultimi giorni si erano intensificati gli scontri e i raid aerei russi.
Il convoglio era impegnato nel trasporto di generi alimentari, medicinali e forniture di emergenza destinati a migliaia di civili rimasti senza assistenza.
Le autorità locali ucraine hanno riferito che l’attacco è avvenuto poco dopo le 8:00 del mattino e che l’esplosione ha provocato danni anche a edifici vicini, senza però causare vittime tra la popolazione.


La condanna delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite hanno condannato con forza l’attacco, definendolo “una grave violazione del diritto internazionale umanitario”.
Il segretario generale dell’ONU, tramite un portavoce, ha chiesto “un’indagine immediata e indipendente” e ha ribadito che “gli operatori umanitari devono poter lavorare in sicurezza in ogni circostanza”.
L’episodio si aggiunge a una lunga serie di attacchi contro infrastrutture civili e missioni umanitarie documentati dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022.


Reazione di Kiev e tensione sul fronte meridionale

Il governo ucraino ha accusato la Russia di mirare deliberatamente agli aiuti umanitari per aggravare la crisi nel sud del Paese.
Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha parlato di “atto di terrorismo di Stato” e ha chiesto nuove sanzioni internazionali contro Mosca.
Nella stessa mattinata, un altro raid russo ha colpito un ospedale di Kharkiv, aumentando la tensione e la preoccupazione della comunità internazionale per la sicurezza dei civili e del personale sanitario.


L’offensiva russa continua

L’attacco al convoglio si inserisce in un contesto di rinnovata offensiva russa nel sud dell’Ucraina, dove le forze di Mosca tentano di consolidare il controllo lungo il fiume Dnipro.
Nelle ultime settimane, gli scontri nella regione di Kherson si sono intensificati, con bombardamenti quotidiani che hanno colpito centri abitati, depositi di carburante e linee elettriche.
Secondo analisti militari, l’obiettivo dell’esercito russo è indebolire le vie logistiche ucraine e ostacolare l’arrivo di aiuti internazionali, soprattutto dopo i recenti invii di missili occidentali a Kiev.


Le conseguenze sull’emergenza umanitaria

L’attacco di questa mattina al convoglio dell’ONU rappresenta un nuovo drammatico capitolo nella guerra in Ucraina, evidenziando ancora una volta la vulnerabilità delle missioni civili nei teatri di conflitto.
Mentre la diplomazia internazionale cerca un varco per riaprire i negoziati di pace, la popolazione continua a pagare il prezzo più alto di una guerra che, a oltre tre anni dall’inizio, non accenna a fermarsi.

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