Macron conferma Lecornu premier: “Serve stabilità per la Francia”

autore Redazione

Dopo giorni di incertezza e trattative fallite, la Francia esce da una breve ma intensa crisi politica. Le dimissioni di Sébastien Lecornu avevano lasciato il Paese senza governo, mentre Emmanuel Macron cercava un difficile compromesso tra le forze parlamentari. Nessuna delle ipotesi alternative è però riuscita a trovare una maggioranza solida, costringendo l’Eliseo a richiamare lo stesso Lecornu per ricomporre l’esecutivo.


Una riconferma dopo le dimissioni

Emmanuel Macron ha scelto ancora una volta Sébastien Lecornu come primo ministro, chiudendo una settimana di tensioni seguite alle sue dimissioni. Il presidente francese ha voluto ribadire la fiducia nel giovane esponente centrista, considerato un punto di equilibrio tra le diverse anime della maggioranza e capace, secondo l’Eliseo, di garantire “continuità e stabilità” al governo.

Lecornu, 38 anni, aveva lasciato l’incarico solo pochi giorni fa, dopo il fallimento dei negoziati per una nuova maggioranza in Assemblea nazionale. Ma il tentativo di formare un governo alternativo è rapidamente naufragato, costringendo Macron a richiamarlo all’Eliseo per un nuovo mandato.


Un equilibrio difficile all’Assemblea

La riconferma arriva in un momento delicato per la politica francese. Dopo le elezioni legislative di giugno, nessun partito dispone di una maggioranza chiara. Il governo dovrà quindi contare su accordi variabili, cercando di conciliare le posizioni del centro con quelle di parte della sinistra riformista e dei repubblicani moderati.

Lecornu, già ministro della Difesa e fedelissimo di Macron, è considerato un pragmatico capace di dialogare con diversi fronti, ma il compito di formare un nuovo esecutivo resta complesso. Le trattative con i partiti riprenderanno già da lunedì.


Le reazioni politiche

L’opposizione ha accolto la notizia con scetticismo. Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, ha parlato di “un ritorno al punto di partenza”, accusando Macron di “mancanza di visione politica”. Più cauta la destra repubblicana, che ha invitato Lecornu a “presentare un programma chiaro per il rilancio economico e la sicurezza”.

Nel frattempo, all’interno della maggioranza presidenziale, la nomina è vista come un segnale di continuità. “È la scelta della ragione”, ha dichiarato un deputato di Renaissance, il partito di Macron.


Prospettive e sfide

Tra i dossier più urgenti sul tavolo del nuovo governo figurano il piano energetico, la riforma della sanità e la legge di bilancio, che dovrà essere approvata entro fine anno. Lecornu ha promesso un approccio “di ascolto e responsabilità”, ma resta da vedere se riuscirà a evitare un nuovo stallo politico.

Con questa nomina, Macron scommette ancora sulla lealtà e l’efficienza del suo ex ministro, in un contesto in cui la Francia cerca stabilità interna e credibilità in Europa.

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